BARCHAlemmi/Ulau.htmllemmi/Ulau.html

R I 1 2; R I 1 5; R I 1 6; R I 1 7.

Barc(h)a, Berc(h)a, Barca Caan F; Bercha, Bercha Cha(a)m L; Barcha P; Tbarzara V; Barcha, Barcha Achaan, Barcha Chan VA; Abarchachan, Abrachachan VB; Berc(h)a Z.

BIBLIOGRAFIA – Atwood 2004, p. 438; Bernardini, Guida 2012; Cardona 1975, pp. 558-559; Clauson 1972, pp. 361-362; Haenisch 1939, p. 15; Lessing 1960, pp. 99-100; Pelliot 1959-1973, pp. 92-95 n. 68.

Si tratta del qan Berke (mong. “difficile, duro, gravoso”: vd. Haenisch 1939, p. 15; Lessing 1960, pp. 99-100 ← tur. “fermo, saldo, risoluto” [Clauson 1972, pp. 361-362]), terzogenito di Jöči, primogenito di Činggis Qa’an, e fratello minore di Batu, di cui fu successore come Qan dell’Orda d’Oro, dopo una breve reggenza dei figli di quello. B. fu il primo sovrano mongolo ad abbracciare la fede islamica. Morì nel 1266 in una battaglia contro Abaqa, secondo sovrano ilkhanide, di religione buddhista come Hülegü.

La Guerra fra B. e Hülegü, di cui informa il racconto poliano, scoppiò nel 1262. Come puntualizzato da Pelliot (pp. 94-95), non fu direttamente a causa di questo conflitto che i Polo non poterono tornare verso Costantinopoli, bensì per la rottura delle relazioni fra B. e i Bizantini, in quanto Michele Paleologo aveva imprigionato dei messaggeri mamelucchi, alleati di B., il quale a sua volta aveva devastato i sobborghi di Costantinopoli per rappresaglia; vd. Pelliot (p. 95). I Polo presentarono in dono a B. molti tangsug (nello specifico: cose rare e gioielli) che piacquero molto al Can, ricevendone in cambio ingenti capitali per proseguire il cammino alla volta di Cambalú e ottenendo per di più la nomina di mercanti ortoq (partner) che facilitò loro il viaggio; vd. Atwood (2004, p. 438). Un profilo riassuntivo sulle gesta di B. si può trovare alle pp. 175-178 di Bernardini, Guida (2012).

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