BOCARA

R I 1 9; R I 1 11.

Bucara, Boccara F; Buchara L; Bochara P; Buchara(n) V; Bochara VA; Bachara(ch) VB; Bucharra Z.

BIBLIOGRAFIA – Cardona 1975, pp. 550-551; EI2, I, pp. 1293-1296; EIr, IV, pp. 511-545; Montesano 2014, pp. 78-79; Pelliot 1959-1973, pp. 108-109 n. 83; Racine 2012, pp. 113, 118-119.

Bukhārā è una città dell’Uzbekistan situata in un’oasi sul corso inferiore dello Zeravšan, nell’antica Sogdiana, di insediamento antichissimo. Come ricordato da Frye (EI2, I, p. 1293; vd. anche la nota di Pelliot), le prime testimonianze del nome in fonti cinesi risalgono al VII sec. a.C., «but the native name of the city, pwj'r, found on coins, indicates on palaeographic grounds that the name may have been used several centuries earlier. […] The derivation of this word from Sanskrit vihdra "monastery" is not improbable in spite of linguistic difficulties, since there was a vihdra near Numidjkath, a town apparently the predecessor of Bukhara, and which merged into the latter».

Dopo la conquista islamica (VII sec.; vd. EIr, IV, pp. 513-515), B. fu capitale di diversi regni; nel 1220 dopo un breve assedio venne presa e distrutta da Činggis Qa’an, per essere poi rapidamente ricostruita e ripopolata; nel 1273 fu nuovamente rasa al suolo da Abaγa, e la stessa sorte le toccò nel 1316, quando fu attaccata dai Mongoli di Persia e dal loro alleato, Yasāwūr, del Khanato Čagatai; d’altra parte, «B. seems otherwise to have been of no importance in the political life of Transoxania under the rule of the house of Caghatay or later under the Timurids» (EI2, I, p. 1293; sulla città durante la dominazione mongola vd. EIr, IV, pp. 515-521). Nel 1469 l’impero di Tamerlano fu diviso in due stati indipendenti, Transoxiana e Khorāsān; nel 1500 B. venne conquistata dagli Uzbeki, «under Shībānī Khan and remained with them till the Russian Revolution except for two brief periods […]. The dominions of the Uzbeks were regarded as the property of the whole ruling family and divided into a number of small principalities. Samarkand was usually the capital of the Khan (usually the oldest member of the ruling house), but the prince who was elected Khan retained his hereditary principality and frequently resided there»: in questi secoli B. divenne di nuovo un centro politico e culturale di prima grandezza (EI2, I, p. 1295).

Ai tempi del viaggio poliano la città, che si stava risollevando dal sacco del 1220, «était un important carrefour international, à un croisement de routes entre la Chine et la Russie méridionale comme vers la Perse, l’Inde et le Proche-Orient» (Racine 2012, p. 113, e vd. le pp. 118-119 per il ruolo commerciale di questo centro); B. è, secondo il Milione, governata da Barach, e a causa della «guerra grande ch’era fra gli Tartari» i Polo vi sostano tre anni, fino al loro incontro con un ambasciatore di Alaú. È stato osservato che il passo presenta un’incongruenza, poiché Barach regnò solo dal 1266: si è tentato di giustificarla con una confusione tra il viaggio di andata e quello di ritorno, ma la contraddizione si può «forse giustificare parzialmente con il caos che regnava in quel momento ai vertici del potere mongolo» dopo la morte di Möngke, con il progressivo allargamento del conflitto anche ai «territori dell’Asia centrale, dove nel 1262 Alghu Khan, che controllava Samarcanda e Bukhara, si era ribellato contro Ariq; morto Alghu nel 1266, la guerra si era protratta con lo scontro fra Mubarak Shah, prima alleato di Alghu, ma poi avversato da Kublai che invece appoggiava Barak» (Montesano 2014, p. 78). Proprio l’affinità tra i due nomi, Barach e Mubarak, potrebbe aver tratto in inganno Polo, tanto più che «dal 1252 al 1260 proprio Mubarak era stato khan del Chagatai, sebbene sotto la reggenza della madre Organa, la quale aveva poi appoggiato Alghu» (ibidem).

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