CALAIATI

R III 42 5; R III 43 0; R III 43 1 (Calatu); R III 43 6 (Calatu); R III 43 7; R III 43 10.

Calatu F; Calatu L; Calatu, Chalatu V; Calatu, Caratu VB; Calatu Z.

BIBLIOGRAFIA – Bhacker, Bhacker 2004, pp. 11-55; Cardona 1975, p. 576; EI2, IV, p. 522; Pelliot 1959-1973, p. 138 n. 102.

Qalḥat, città di origine preislamica sulle coste dell’Oman, fu per un lungo periodo la principale colonia di due tribù arabe del gruppo degli Azd; queste si erano insediate anche sulla costa circostante la città di Hormuz, controllando così l’accesso al Golfo Persico. Col mutare dei flussi commerciali e il trasferimento al Mar Rosso delle rotte dell’Oceano Indiano, l’importanza strategica del porto di Qalḥat diminuì notevolmente. A partire dal XII secolo tuttavia gli equilibri mutarono nuovamente e i porti di Siraf e Kish (più noto nella forma araba Qays) attirarono poco a poco buona parte delle imbarcazioni che transitavano sulla rotta dell’Oceano Indiano acquisendo così un’importanza crescente. Qalḥat nel frattempo fu fortificata, e divenne il nuovo deposito commerciale di quelle rotte. Nella seconda metà del XIII secolo fu la seconda capitale della dinastia creata da Maḥmūd b. Aḥmad al-Kwstī, che aveva eletto prima capitale Hormuz; ciononostante la popolazione di Qalḥat restò prevalentemente araba, il che causò il progressivo allontanamento della città dai membri della dinastia, divenuti prevalentemente persiani. Gravemente danneggiata da un terremoto nel XIV secolo, la città decadde progressivamente e alla metà del XVII secolo era ormai in rovina. (Vd. la sintesi storica in Bhacker, Bhacker 2004, pp. 11-55).

[AG]