COULAM
Cailum, Coilum F; Coilom L; Coylum P; C(h)oilon V; Coilon, C(h)oillun VA; Cholm VB; Coilon Z.
BIBLIOGRAFIA – Brunello 1986, p. 44; Cardona 1975, pp. 602-603; EI2, V, pp. 360-361; Hourani 1995, pp. 70-74; Ménard 2001-2009, VI, p. 155; Pelliot 1959-1973, pp. 399-402 n. 172; Tresso 2006, pp. 627-630; Yule, Burnell 2013, pp. 360-361.
Coulam è Quilon, oggi Kollam (dal tamil Kollam, per l’etimologia vd. Yule, Burnell 2013, pp. 360-361), capoluogo dell’omonimo distretto nella regione indiana del Kerala, nell’estremità S della costa del Malabar. Q. fu sede di una comunità numerosa di Cristiani di San Tommaso; nel 1329 Jordan Catala de Sévérac divenne vescovo della città. Non sembra attendibile l’informazione poliana (R III 25 2) sulla presenza di Ebrei; secondo Ménard (2001-2009, VI, p. 155) «c’est à Cochin, et non pas à Quiolon, qu’une communauté juive est attestée à date très ancienne». Le fonti arabe citano C. fin dal IX sec. come un centro di transito tra Cina e Arabia, in cui era necessario pagare dei pedaggi (vd. EI2, V, p. 360). La città rivestì una grande importanza come luogo di esportazione del pepe (Hourani 1995, pp. 70-74; e vd. la nota a Malabar); la si trova anche ricordata come centro di produzione di una qualità di zenzero, detta “colombino” («la qualità proveniente da Coilu, ossia dall’odierna Quilon», Brunello 1986, p. 44), e di un tipo di verzino (il berçi coilomin di F CLXXIX 3). Una rassegna dei viaggiatori arabi e occidentali che la nominano in EI2 (V, pp. 360-361); tra questi spicca, per la ricchezza della sua descrizione, Ibn Baṭṭūṭa, che offre interessanti dettagli sulla composizione della comunità mercantile (ed. Tresso 2006, pp. 627-628).
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