|10r| [0] Della provincia di Balaxiam, et delle pietre pretiose, detti balassi, che ivi si cavano, le qual sono tutte del re; et d’i cavalli et falconi che si trovano, et dell’aer eccellente et sano che è nelle sommità de alcuni monti; et de’ vestimenti che portano le donne per parer belle. Cap. 25.
[1] Balaxiam è una provincia le cui genti osservano la legge macomettana et hanno parlare da sé; et certamente è gran regno, che per lunghezza dura ben 12 giornate. [2] Reggesi per successione di heredità, cioè tutti i re sono d’una progenie, la qual discese dal re Alessandro et dalla figliuola di Dario, re de’ Persiani: et tutti quei re si chiamano Zulcarnen, che vuol dire “Alessandro”. [3] Quivi si trovano quelle pietre pretiose che si chiamano balassi, molto belli et di gran valuta, et nascono ne’ monti grandi. [4] Ma questo però è in un monte solo, il qual si chiama Sicinan, nel qual il re fa far caverne simili a quelle dove si cava l’argento et l’oro, et a questo modo trovano queste pietre; né alcuno altro salvo che ’l re può farne cavare, sotto pena della vita, se di special gratia per il re non vien concesso. [5] Et qualche volta ne dona ad alcuni gentilhuomini che passano di là, quali non possono comprarne da altri né portarne fuori del suo regno senza sua licenza: et questo fa egli perché vuole che i suoi balassi per honor suo siano di maggior valuta et tenuti piú cari, perché, se cadauno a suo piacere li potesse cavare o comprare et portar fuori, trovandosene in tanta copia venirebbono a vilissimo pretio. [6] Et però il re dona di quelli ad alcuni re et prencipi per amore, ad alcuni ne dà per tributo, et ancho ne cambia per oro: et questi si possono trazere per altre contrade. [7] Si trovano similmente monti nelli quali vi è la vena delle pietre delle qual si fa l’azzurro, il migliore che si trovi nel mondo, et vene che producono argento, rame et piombo in grandissima quantità. [8] È provincia certamente fredda. [9] Ivi anchora nascono buoni cavalli, che sono buoni corridori, et hanno l’unghie d’i piedi cosí dure che non hanno bisogno di portar ferri: et gli huomini correno con quelli per le discese de’ monti, dove altre bestie non potriano correre né havrebbono ardire di corrervi. [10] Et gli fu detto che non era passato molto tempo che si trovavano in questa provincia cavalli ch’erano discesi dalla razza del cavallo di Alessandro, detto Bucefalo, i quali nascevano tutti con un segno in fronte, et ne era solamente la razza in poter de un barba del re; qual, non volendo consentir che ’l re ne havesse, fu fatto morire da quello, et la moglie per dispetto della morte del marito distrusse la detta razza, et cosí s’è perduta. [11] Oltre di ciò, ne’ monti di quella provincia nascono falconi sacri, che sono molto buoni et volano bene, et similmente falconi laneri, astori perfetti et sparavieri. [12] Sono gli habitanti cacciatori di bestie et uccellatori; hanno buono formento, et vi nasce l’orzo senza scorza. [13] Non hanno oglio d’olivo, ma lo fanno de noci et de susimano, il quale è simile alle semenze di lino, ma quelle del susiman sono bianche, et l’oglio è migliore et piú saporito di qualunche altro oglio, et l’usano i Tartari et altri habitanti in quelle parti. [14] In questo regno sono passi molto stretti et luoghi molto forti, di modo che non temono di alcuna persona che possi entrar nelle loro terre per farli danni. [15] Gli huomini sono buoni arcieri et ottimi cacciatori, et quasi tutti si vestono di quori di bestie, perché hanno carestia dell’altre veste. [16] In quei monti abondano montoni infiniti, et vanno alle volte in un gregge quattrocento, cinquecento et seicento, et tutti sono salvatichi, et se ne prendono molti né mai mancano. [17] La proprietà di quei monti è tale che sono altissimi, di modo che un huomo ha che fare dalla mattina insino alla sera a poter ascendere in quelle sommità, nelle quali vi sono grandissime pianure et grande abondanza di herbe, et arbori, et fonti grandi di purissime acque, che discorreno a basso per quei sassi et rotture. [18] In detti fonti si trovano temali et molti altri pesci delicati, et l’aere è cosí puro in quelle sommità et l’habitarvi cosí sano, che gli huomini che stanno nella città et nel piano et valli, come si sentono assaltar dalla febre di cadauna sorte o d’altra infirmità accidentale, immediate ascendono il monte et stanvi duoi o tre giorni et si ritrovano sani, per causa dell’eccellenza dell’aere: et messer Marco affermò haverlo provato, perciò che ritrovandosi in quelle parti stette ammalato circa un anno, et subito che fu consigliato di andar sopra detto monte si risanò. [19] Le donne di questo luogo grande et honorevoli si fanno dalla cintura in giú veste a modo di braghesse, et mettono in quelle secundo le sue facultà chi cento, chi ottanta, chi sessanta braccia di bambasina, et le fanno increspate: et questo acciò che parino piú grosse nelle parti dalla cinta in giú, però che i suoi mariti si dilettano di donne che habbino quelle parti grosse, et quelle che l’han maggiori vengono riputate piú belle. |
[1] Balaxian est provincia quedam, gentes cuius Macometi legem observant et per se loquelam habent. [2] Magnum quidem regnum est. [3] Per succesionem hereditariam regitur; que progenies a rege Alexandro desendit et a filia regis Darii Magni Persarum. [4] In ista provincia nascuntur lapides preciosi qui balasi appelantur, et in magnis nascuntur montibus. [5] Rex vero facit in isto monte fieri cavernas, quemadmodum fatiunt qui argentum fodiunt; nec alius, terrigena vel forensis, preter quam rex, lapides istos audet, in pena capitis et eris, aliquo modo fodi facere vel cavari, nisi de gratia speciali per ipsum regem concesum fuerit alicui. |13r| [6] Et hoc facit quia vult ut eius balasi propter honorem suum maioris valoris sint et cariores habeantur ubique, quia, si quilibet ad libitum foderet et extra districtum portaret, tanta copia ibi est quod fiere‹n›t viles, nec tanti essent valoris. [7] Item hic inveniuntur montes, in quibus sunt lapides de quibus fit açurum melius quod reperiatur in mundo. [8] Sunt etiam ibi montes, in quibus vene inveniuntur argentum, ramum et plumbum producentes in maxima quantitate. [9] Frigida quidem provincia est. [10] Inveniebantur in hac provincia equi qui desenderant a natura equi regis Alexandri, Bucifalch nomine, qui nascebantur omnes cornu habentes in fronte sicuti Bucifalch, quia ab ipso equo eque conceperant. [11] Sed postea fuit destructa tota illorum natura. [12] Habent frumentum bonum, et ordeum nascitur ibi sine cortice, videlicet quod totum est medulla, nec remulle trahuntur ex eo. [13] Quasi omnes vestiuntur coriis bestiarum, quia aliarum vestium caritudinem habent. [14] Item proprietas montium talis est: ipsi sunt altissimi ita quod de infimo ad sumum in itinere dura‹t› homo a mane usque ad vesperas priusquam possit asendere. [15] In sumitate vero sunt planities magne, ubi ubertas herbarum et arborum, ubi fontes magni et purissimi qui tanquam flumina discurunt per rupes ad yma. [16] In illis sumitatibus montium, tam purus est aer et tam salutifer status, quod si homo, dum existat in civitatibus et mansionibus que in valibus iuxta montes firmate sunt, cuiuslibet generis febres incurat, videlicet tercianas, quartanas vel continuas, et illico quiescens in montibus, repulsa infirmitate, recipit sanitatem. [17] Et dominus Marcus hoc idem |13v| se dixit expertum fuise. [18] Sunt etiam duo vel tres montes quasi sulphurei; et semper accedunt de montibus illis aque sulphuree. [19] Ibi est maxima copia arietum silvestrium. [20] Eorum viri in grosis mulieribus delectantur, et que crosior aparet pulcrior eis videtur. |
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