I Viaggi di Messer Marco Polo sono la versione del Milione
redatta in italiano da Giovanni Battista Ramusio (1485-1557) per
il II volume delle sue Navigationi et viaggi (Venezia,
Giunti, 1559). Questa edizione, basata sul recupero del testo
stampato nell'editio princeps, e presentata in forma
ipertestuale, è un esperimento che prova a rispondere a due
questioni diverse ma tra loro collegate.
La prima questione riguarda il testo. La riscrittura ramusiana
apre in maniera decisiva la seconda fase della storia della
fortuna del Milione: quella moderna, in cui un testo in
origine affidato ai codici (da copisti che ne producevano
traduzioni-riscritture adattate al proprio pubblico virtuale)
viene fissato nella stampa come “classico”, anticipatore degli
scopritori di “mondi novi”. Ramusio operò con la logica
dell’editore-filologo umanista: affidandosi alla collazione di
esemplari di varie redazioni diede un testo costruito per intarsio
di tessere di diversa origine. I lavori di un seminario del 2010,
a cui parteciparono molti dei ricercatori coinvolti in questa
edizione digitale (vd. Burgio 2011), hanno precisato i
termini del progetto, disegnando un quadro complessivo delle fonti
usate e delle loro modalità di utilizzo. In occasione del
seminario si capì che un’edizione commentata sarebbe stata uno
strumento essenziale per gli studi sulla tradizione del Milione,
perché capace di precisare un dato già chiaro a Benedetto1928:
grazie al lavoro di Ramusio sulle redazioni poliane a lui
disponibili I Viaggi offrono preziosi elementi alla
ricostruzione della storia del testo. Il problema era con quale
supporto e in quale mise en page presentare materiali che
dovevano rendere conto di un doppio processo intellettuale: quello
di Ramusio nella compilazione del testo, il nostro nel
riconoscimento delle sue procedure compositive (i relatori usati
da lui come modelli, e da noi come riferimento nell’analisi
comparativa, le schede destinate al commento del costituirsi,
dettaglio per dettaglio, dell’opera e alla sua interpretazione).
Rinunciare alla tradizionale forma-libro è parso inevitabile. Non
si poteva immaginare di pubblicare in un solo oggetto, con
un’impaginazione che garantisse una percezione simultanea in
un solo specchio di pagina, il testo di Ramusio, il commento
e le fonti nella loro interezza originaria. Ripiegare sulle forme
tradizionali (testo con commento a pie’ pagina, testimoni completi
a parte) comporta in questo caso un apparato informativo
onerosissimo nella composizione editoriale, difficilmente
manipolabile dall’utente, e falsificante nell’esito: si tratta di
ridurre letteralmente a brandelli testi (i modelli) provvisti di
vita individuale, facendo perdere di vista, nella fissità della
nota di commento, il loro dinamismo originario.
Questa edizione digitale offre una possibile risposta alla
questione sollevata da quelle opere (come il Milione, ma
non necessariamente medievali) caratterizzate da una forte mouvance:
se sia possibile tenere insieme, in una sola soluzione editoriale,
il testo come ipotesi ricostruttiva e l’insieme dei testi
storicamente dati della tradizione nella cui cornice si pone
l’ipotesi stessa. Un ipertesto, costruito a partire da un progetto
saldamente controllato sul piano ecdotico ci è parso lo strumento
che meglio permettesse di dar conto del costituirsi del testo dei
Viaggi a partire dai materiali disponibili a Ramusio,
analizzati come oggetti individui e elementi di un insieme più
complesso, e di presentarne gli esiti in presenza simultanea,
in combinazioni mobili ma governate dal ragionamento filologico.
Il fruitore potrà sperimentare se la soluzione scelta risulti
efficace e convincente. L’unità di misura è il capitolo,
tessera-base nell’articolazione in libri dei Viaggi.
Abbiamo pensato a uno strumento che permetta una serie multipla e
alineare di azioni: collazionare il testo ramusiano, capitolo per
capitolo, con quella che — a fronte — è indicata come la sua fonte
più probabile; aprire le finestre di commento che giustificano
l’ipotesi discutendo lo stato testuale di ogni pericope nella
tradizione del Milione (limitatamente agli esemplari di
cui Ramusio poteva disporre, e ai loro antigrafi più o meno
diretti); procedere da queste alla lettura della tessera-base in
uno qualsiasi degli altri testimoni, accostandola sullo schermo a
quella dei Viaggi o della redazione indicata come modello;
oppure, semplicemente, leggere il Milione in una delle
varianti del corpus. All’apparato filologico abbiamo aggiunto: un
corpo di schede dedicate ai realia orientali (perlopiù
toponimi e antroponimi), pensato secondo una logica di
aggiornamento delle informazioni contenute nei repertori di
Pelliot 1959-1973 e di Cardona 1975, e di omogeneizzazione delle
rese grafiche dell’onomastica orientale, e implementabile dagli
studiosi attraverso lo strumento del wiki; i documenti sui
testi della tradizione poliana raccolti in questa Introduzione.
Produrre l’edizione digitale dei Viaggi di messer Marco Polo
è stata un’operazione complessa, che ha richiesto il contributo di
un’équipe numerosa di ricercatori e tecnici (la ripartizione
dettagliata dei singoli apporti è indicata nelle voci
dell’Introduzione, e nelle schede del commento, firmate per
acronimo). Il lavoro filologico in senso stretto, coordinato da
Eugenio Burgio, è l’esito della collaborazione fra Giuseppe
Mascherpa (curatore del I libro), Alvise Andreose (curatore del II
libro, e già editore, con Alvaro Barbieri, di VA), Eugenio Burgio
(editore della redazione latina L e curatore del III libro),
Samuela Simion (editrice del testo critico di R e di V, e
dell’edizione interpretativa di P), Fabio Romanini (responsabili
dell’analisi linguistica di R); alla stesura dell’introduzione (e
a tutta la fase progettuale dell’edizione) hanno collaborato pure
Alvaro Barbieri (tra l’altro, editore di Z) e Angelo Cattaneo (per
la sezione cartografica). Mario Eusebi e Pamela Gennari hanno
messo a disposizione rispettivamente il testo di F e di VB. Le
schede di commento sono per la più parte opera del gruppo di
orientalisti coordinati da Antonella Ghersetti: Giampiero
Bellingeri, Marco Ceresa, Giacomo Corazzol, Simone Cristoforetti,
Paolo De Troia, Elisabetta Ragagnin, Federico Squarcini; a cui si
aggiungono Laura Minervini, Maria Piccoli, Irene Reginato e Vito
Santoliquido. Marina Buzzoni ha fornito un aiuto prezioso nella
costruzione della cornice intellettuale in cui questa edizione
digitale si colloca. Samuela Simion ha curato la revisione
redazionale dei testi e delle schede; Martina Modena ha curato la revisione dell'oggetto digitale. Il progetto deve
all’intelligenza e all’abilità professionale di Francesca
Anzalone, Netlife srl, e di Damiano Bolzoni, l’ideazione e l’implementazione della
piattaforma in cui agisce l’ipertesto. Infine, senza la generosa
valutazione della Commissione di referees del Programma
2011 «Progetti di ricerca di Ateneo» e senza il finanziamento
dell’Università Ca’ Foscari questa edizione probabilmente non
avrebbe mai visto la luce.
Questa è la seconda versione riveduta e corretta dell'edizione (luglio 2015).
(Alvaro Barbieri)
(Eugenio Burgio e Samuela Simion)
- La redazione F [EB]
- La redazione VA [SS]
- La redazione P [SS]
- La redazione Z [EB]
- La redazione L [EB]
- La redazione V [SS]
- La redazione VB [SS]
(Alvise Andreose, Eugenio Burgio e e Giuseppe Mascherpa)
- Preliminari [AA]
- Il libro I [GM]
- Il libro II [AA]
- Il libro III [EB]
(Fabio Romanini)
(Angelo Cattaneo)
L'immagine sullo sfondo rielabora un dettaglio della Mappamundi
di Fra Mauro (Venezia, 1459 ca.: Venezia, Biblioteca nazionale
Marciana — su permesso del MiBAC: si ringrazia il Direttore
della Biblioteca, Dott. Maurizio Messina).