Acre

R I 1 21; R I 1 22; R I 1 23; R I 1 25; R I 1 26; R I 1 28; R I 1 29; R I 1 30; R I 1 31; R III 40 6.

Acri F; Acri L; Accon P; Anchona V; Achre VA; Acre, Acri VB; Accon Z.

BIBLIOGRAFIA – Cardona 1975, p. 530; Jacoby 2003; Jacoby 2005; Mandel 2000; Pelliot 1959-1973, p. 12 n. 8.

Antica città fenicia – Akko, poi Ptolemais dal 267 a.C. fino alla conquista araba nel 638 –, collocata in una posizione favorevole nel N della baia di Haifa, Acri si trovò in età romana al centro del sistema viario tra Antiochia e l’Egitto, e mantenne anche in epoca bizantina (quando fu sede vescovile) il ruolo di principale punto di accesso marittimo in Terrasanta. La dominazione araba fu interrotta dai crociati nel 1104: per buona parte del XII sec. (San Giovanni d’) Acri fu il primo porto del Regno di Gerusalemme, e sede di importanti comunità mercantesche italiane. Conquistata da Saladino nel 1187, fu ripresa quattro anni dopo dall’esercito della terza Crociata: Riccardo Cuor di Leone vi pose la capitale del Regno crociato (e il quartier generale di Templari e Ospitalieri). Il nuovo status rinsaldò l’antico ruolo di porta d’ingresso in Levante per pellegrini e mercanti (favorito anche dalla posizione intermedia sulla rotta Costantinopoli-Alessandria), e accentuò il carattere multietnico e multiculturale della popolazione cittadina; nel corso del Duecento i suoi mercati (fino al 1187 monopolio mussulmano) divennero il centro di riferimento per i commerci degli Occidentali (verso l’Asia interna: non a caso i Polo partirono da lì); l’importanza economica della città fu, tra il 1256 e il 1258, la ragione del conflitto, noto come “guerra di San Saba”, che oppose i Genovesi all’alleanza pisano-veneziana. Un secolo dopo (1291) i Mamelucchi se ne impadronirono, radendo al suolo i quartieri ed espellendo in maniera definitiva i peregrini latini dalla Palestina: nel 1517 i Turchi, nuovi dominatori della regione, non vi trovarono che rovine.

Per un quadro generale vd. Mandel 2000; per la ricchezza di informazioni sulla Everyday Life nel periodo “franco” si segnalano Jacoby 2003 e 2005.

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