CHESMACORAN

R III 32 4; R III 33 0; R III 34 1; R III 38 2.

Kesmacora(n) F; Kesmagora(m); Resmacora(m) P; Resmocholan, Resmachoinan, Rismachoran V; Resmac(h)oran, Rischomorchoran VA; Chemaschuran, Chesmachoran VB; Ckesmacoran, Kesmacora(n) Z.

BIBLIOGRAFIA – Cardona 1975, p. 592; EI2, VI, pp. 192-193; EIt, s.v. «Mākran»; Ménard 2001-2009, VI, p. 173; Pelliot 1959-1973, pp. 759-760 n. 267.

Chesmacoran è, secondo Ménard (2001-2009, VI, p. 173; vd. anche Cardona 1975, p. 592), nome doppio «qui associe à la ville principale de Kech, aujourd’hui disparue, la région du Makran où elle se trouve». Si tratta della «larga frangia (200 km circa, da N a S) con cui il Belūcistān finisce sul golfo di ‛Omān […]; è la Gedrosia degli antichi, popolata dagl'Ittiofagi» (EIt, s.v. «Mākran»), sebbene vada probabilmente respinta l’etimologia persiana popolare «from mdhi-khurdn “fish eaters”, echoing the Greek description of the inhabitants of the coastlands as ichthyophagoi […]. More likely is a connection with the name Magan, which is known in texts of the Sumerian and old Akkadian period as a territory somewhere in or beyond the lower Persian Gulf region having trade connections with Mesopotamia» (EI2, VI, p. 192). All’epoca del viaggio poliano C. fungeva da limes tra le terre degli Ilkhanidi e il sultanato di Dehli, mentre oggi il Mākran medievale è diviso dal confine tra Pakistan e Iran (ibidem). La particolare morfologia del territorio, attraversato «da una serie di creste parallele alla linea di costa (arenarie del flysch oligocenico), che si spingono fin quasi al mare, lasciando solo raramente spazî vallivi un po’ estesi» ha determinato le attività umane: la pastorizia nomade si alterna all’agricoltura, mentre sulla costa «è praticata largamente la pesca che serve all'alimentazione locale e dei cui prodotti si fa esportazione fino in Cina» (EIt, s.v. «Mākran»).

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