TAIDUAmu.htmlAmu.html
R II 6 27; R II 7 0; R II 7 3; R II 7 18. Taidu F; Taidu L; Gaidu V.
BIBLIOGRAFIA – Cardona 1975, pp. 579-580; De Biasio 2013, p. 83; Pelliot 1959-1973, pp. 843-844 n. 350
Taidu (cin. Dadu 大都, la “grande capitale”, vd. De Biasio 2013, p. 83), edificata tra il 1264 e il 1269 sul sito dell’antico Yen, è il nome cinese di Xānbalïq; il toponimo è citato da Marco Polo in funzione della forma Cambalú (poi Pechino, anche se, giusta l’affermazione di Pelliot, «it is well known that the present city of Peiping (Peking), built up in the beginning of the 15th century, does not really coincide either with Cambaluc, the capital of the Chin, or with Qubilai’s Ta-tu»). In base al racconto poliano la costruzione di T. fu voluta dal Gran Khan per far fronte a un’infausta predizione degli astrologi, l’insurrezione degli abitanti; in realtà, come osserva Cardona (1975, pp. 579-580), la città aveva subito pesanti danneggiamenti durante l’assedio e la conquista del 1215, per cui, dopo un iniziale progetto di restauro, si era preferito edificarla ex novo in un sito posto a nord est della «città vecchia»; e nel nuovo centro l’amministrazione si trasferì nel 1272. Dopo aver spiegato lo spostamento a T., il testo poliano parla però sempre di Cambalú; Odorico impiega le forme Taydo e Dadu.
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