R, II 6 [0] Del grande et maraviglioso palazzo del Gran Can, appresso la città di Cambalú. Cap. 6.
[1] Ordinariamente il Gran Can habita tre mesi dell’anno, cioè dicembre, gennaio et febraio, nella gran città detta Cambalú, qual è in capo della provincia del Cataio verso greco; et quivi è situato il suo gran palazzo, appresso la città nuova nella parte verso mezzodí, in questa forma. [2] Prima è un circuito di muro quadro, et cadauna fazzata è lunga miglia otto, attorno alle quali vi è una fossa profonda, et nel mezzo di ciascuna fazza vi è una porta, per la quale intrano tutte le genti che da ogni parte quivi concorrono. [3] Poi si trova il spatio d’un miglio a torno a torno, dove stanno i soldati, dapoi il qual spatio si trova un altro circuito di muro di miglia sei per quadro, il qual ha tre porte nella fazza di mezzogiorno et altre tre nella parte di tramontana; delle quali quella di mezzo è maggiore, et sta sempre serrata et mai non si apre, se non quando il Gran Can vuol intrare o uscire, et le altre duoi minori, che li sono una da una banda et l’altra dall’altra, stanno sempre aperte, et per quelle entrano tutte le genti. [4] Et in cadaun cantone di questo muro et nel mezzo di cadauna delle fazzate vi è un palazzo bello et spacioso, talmente che a torno a torno il muro sono otto palazzi, ne’ quali si tengono le munitioni del Gran Cane, cioè in ciascheduno una sorte di fornimenti, come freni, selle, staffe et altre cose che si appartengono all’apparecchio d’i cavalli; et in un altro archi, corde, turchassi, frezze et altre cose appartinenti al saettare; in un altro corazze, corsaletti et simili cose di cuoro cotto; et cosí degli altri. [5] Intra questo circuito di muro è un altro circuito di muro, il qual è grossissimo, et la sua altezza è ben dieci passa, et tutti i merli sono bianchi; il muro è quadro et circuisce ben quattro miglia, cioè un miglio per ciaschedun quadro, et in questo terzo circuito sono sei porte, similmente ordinate come nel secondo circuito. [6] Sonvi anchora otto palazzi grandissimi, ordinati come nel secondo circuito predetto, ne’ quali similmente si tengono i paramenti del Gran Can. [7] Fra l’uno et l’altro muro sono arbori molto belli et prati nei quali sono molte sorti di bestie, come cervi et bestie che fanno il muschio, caprioli, daini, vari et molte altre simili, di modo che fra le mura, in qualunque luogo dove si truova vacuo, vi conversano bestie. [8] I prati hanno herba abondantemente, perché tutte le strade sono salezzate et sollevate piú alte della terra ben duoi cubiti, talmente che sopra quelle mai non si raguna fango né vi si ferma acqua di pioggia, ma discorrendo per i prati ingrassa la terra et fa crescer l’herba in abondanza. [9] Et dentro a questo muro, che circuisse quattro miglia, è il palazzo del Gran Can, il qual è il piú gran palazzo che fosse veduto giamai. [10] Esso adunque confina con il predetto muro verso tramontana et verso mezzodí, et è vacuo, dove i baroni et i soldati vanno passeggiando. [11] Il palazzo adunque non ha solaro, ma ha il tetto o vero coperchio altissimo; il pavimento dove è fondato è piú alto della terra dieci palmi, et a torno a torno vi è un muro di marmo egual al pavimento, largo per due passa, et tra il muro è fondato il palazzo, di sorte che tutto il muro fuor del palazzo è quasi come un preambulo, pel quale si va a torno a torno passeggiando, dove possono gli huomini veder per le parti esteriori. [12] Et nelle estremità del muro di fuori è un bellissimo poggiolo con colonne, al qual si possono accostar gli huomini. [13] Nelle mura delle sale et camere vi sono dragoni di scoltura indorati, soldati, uccelli et di diverse maniere di bestie et historie di guerre; la copritura è fatta in tal modo che altro non si vede che oro et pittura. [14] In ciascuno quadro del palazzo è una gran scala di marmo, che ascende di terra sopra il detto muro di marmo che circonda il palazzo, per la qual scala si ascende in palazzo. [15] La sala è tanta grande et larga che vi potria mangiar gran moltitudine d’huomini. [16] Sono in esso palazzo tante camere, che mirabil cosa è a vederle; esso è tanto ben ordinato et disposto, che si pensa che non si potria trovar huomo che lo sapesse meglio ordinare. [17] La copertura di sopra è rossa, verde, azurra et pavonazza et di tutti i colori; vi sono vitreate nelle fenestre cosí ben fatte et cosí sottilmente che risplendono come christallo, et sono quelle coperture cosí forti et salde che durano molti anni. [18] Dalla parte di dietro del palazzo sono case grandi, camere et sale, nelle quali sono le cose private del signore, cioè tutto il suo thesoro, oro, argento, pietre pretiose et perle, et i suoi vasi d’oro et d’argento, dove |22v| stanno le sue donne et concubine, et dove egli fa fare le cose sue commode et opportune, a’ quali luoghi altre genti non v’entrano. [19] Et dall’altra parte del circuito del palazzo, a riscontro del palazzo del Gran Can, vi è fatto un altro simile in tutto a quel del Gran Can, nel qual dimora *Cingis, primo figliuolo del Gran Can, et tien corte, osservando i modi et costumi et tutte le maniere del padre: et questo percioché dipoi la morte di quello è per haver il dominio. [20] Item appresso al palazzo del Gran Can, verso tramontana per un trarre di balestra, intra i circuiti delle mura è un monte di terra fatto a mano, la cui altezza è ben cento passa, et a torno a torno cinge ben per un miglio, il qual è tutto pieno et piantato di bellissimi arbori, che per tempo alcuno mai perdono le foglie et sono sempre verdi. [21] Et il signore, quando alcuno li referisse in qualche luogo essere qualche bel’arbore, lo fa cavare con tutte le radici et terra, et fosse quanto si volesse grande et grosso, che con gli elefanti lo fa portar a quel monte: et in questo modo vi sono bellissimi arbori sempre tutti verdi, et per questa causa si chiama Monte Verde, nella sommità del qual è un bellissimo palazzo, et è verde tutto, onde, riguardando il monte, il palazzo et gl’arbori, è una bellissima et stupenda cosa, percioché rende una vista bella, allegra et dilettevole. [22] Item verso tramontana similmente nella città è una gran cava larga et profonda molto, ben ordinata, della cui terra fu fatto il detto monte; et un fiume non molto grande empie detta cava et fa a modo d’una peschiera, et quivi si vanno ad acquare le bestie. [23] Et dipoi si parte il detto fiume, passando per un acquadutto appresso il monte predetto, et empie una altra cava molto grande et profonda, tra il palazzo del Gran Can et quello di *Cingis suo figliuolo, della terra della quale fu similmente inalzato il detto monte. [24] In queste cave o vero peschiere sono molte sorti di pesci, de’ quali il Gran Can ha grande abondanza quando vuole. [25] Et il fiume si parte dall’altra parte della cava et scorre fuori, ma è talmente ordinato et fabricato che nel’entrare et uscire vi sono poste alcune reti di rame et di ferro, che d’alcuna parte non può uscire il pesce. [26] Vi sono anchora cigni et altri uccelli d’acqua, et da un palazzo all’altro si passa per un ponte fatto sopra quella acqua. [27] Detto è adunque del palazzo del Gran Can; hora si dirà della dispositione et conditione della città di Taidu.
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