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[0] Delle sorte delle navi di Ormus; et della stagion nella qual nascono i frutti loro, et del viver et costumi degli habitanti. Cap. 16.

[1] Le navi di Ormus sono pessime et pericolose, onde li mercatanti et altri spesse volte in quelle pericolano: et la causa è questa, perché non si ficcano con chiodi, per esser el legno col quale si fabricano duro et di materia fragile a modo di vaso di terra, et subito che si ficca il chiodo si ribatte in se medesimo et quasi si rompe; ma le tavole si forano con trivelle di ferro piú leggiermente che possono nelle estremità, et dipoi vi si mettono alcune chiavi di legno con le quali si serrano, dipoi le legano o vero cusono con un filo grosso che si cava di sopra il scorzo delle noci de India. [2] Le quali sono grandi, et sopra vi sono fili come sede de cavalli, li qual, posti in acqua, come è putrefatta la sostanza rimangono mondi, et se ne fanno cordi con le quali legano le navi, et durano longamente in acqua; alle qual navi non si pone pece per difesa della putrefattione, ma si ungono con oglio fatto di grasso de pesci, et calcasi la stoppa. [3] Ciaschaduna nave ha un arboro solo et uno timone et una coperta, et quando è carica si copre con cuori, et sopra i cuori pongono i cavalli che si conducono in India. [4] Non hanno ferri da sorzer, ma con altri suoi instrumenti sorzeno, et però con ogni legger fortuna periscono, per esser molto terribile et tempestuoso quel mare. [5] Quelle genti sono negre et osservano la legge di Macometto. [6] Seminano il formento, orzo et altre biade nel mese di novembre et le raccolgono il mese di marzo, et cosí hanno tutti li loro frutti degli altri mesi nel detto mese, eccetto i dattali, che si raccoglieno nel mese di marzo, de’ quali si fa vino con molte altre specie mescolatevi, il qual è molto buono: et se gli huomini che non vi sono assuefatti beono di quello, subito patiscono flusso, ma risanati quel vino molto gli giova et ingrassagli. [7] Non usano i nostri cibi, perché se mangiassero pan di formento et carni subito s’infermarebbono, ma mangiano dattoli et pesci salati, cioè pesci tuoni, et cepolle et altre simil cose che si confanno alla sanità loro. [8] In quella terra non si trova herba che duri sopra la terra, salvo che ne’ luoghi aquosi, et questo pel troppo caldo che disecca ogni cosa. [9] Quando gli huomini grandi muoiono, le moglie loro gli piangono quattro settimane continue una volta il giorno; ivi si trovano donne ammaestrate nel pianto, le quali si conducono a prezzo, che pianghino ogni giorno sopra gli altrui morti.

Z, 14 7-17

[7] Naves vero de Cormos pessime sunt et periculose, quia sepius naufragantur: quia non affiguntur cum clavis. [8] Quia lignum est durum, cuiusdam complexionis fragilis ad modum vasis fictilis; quia, statim cum infingitur, clavis in se confringitur. [9] Sed finguntur claviculis de ligno; deinde ligant vel suunt cum fillo groso. [10] Utuntur uno albere et ‹habent› unum amplustre. [11] Gentes ille sunt nigre et legem Macometi observant. [12] Frumentum |10r| et alia blada serunt de mense novembris, et de mense marcii ipsa recoligunt. [13] Datali coliguntur in abundantia, et ex ipsis fit vinum cum multis aliis speciebus admixtis, quod est valde bonum; et si homines non asueti bibant ex eo, statim patiuntur fluxum. [14] In terra illa non invenitur herba que duret super terram, preterquam in loco aquoso; et hoc propter nimium calorem qui omnia desiccat. [15] Quando vero homines et mulieres obeunt, eorum planctus et dollor bene quatuor annis continuatur super quolibet defuncto. [16] Nam, congregatis parentibus et vicinis, quousque ad dictum terminum saltem semel in die continuant ipsum planctum; et cum sepius moriantur, isto modo nunquam dolore carent. [17] Et inveniuntur ibi mulieres multum docte in planctu, que conveniuntur pretio ut deplorent die qualibet super aliorum et aliarum defunctos.