[0] Come partendosi da Chermain si va per un deserto de sette giornate alla città di Cobinam, et dell’acque amare che si trovano, et alla fine di uno fiume di acqua dolce. Cap. 18.
[1] Partendosi di Chermain et cavalcando per tre giornate si arriva a un deserto pel qual si va fino a Cobinam, et dura sette giornate, et nelli primi tre giorni non si trova salvo che un poco di acqua: et quella ‹è› salsa et verde come l’herba d’un prato, et è tanto amara che niuno ne può bere, et se alcuno ne bee pur una gocciola va da basso piú di dieci volte, et similmente gli avviene se mangiasse un sol grano di sale che si fa di quell’acqua. [2] Et però gl’huomini che passano per quei deserti si portano dietro dell’acqua, ma le bestie ne beono per forza constrette dalla sete, et subito patiscono flusso di corpo. [3] In tutte queste tre giornate non si trova pur un’habitatione, ma tutto è deserto et secco; non vi sono bestie, perché non hanno che mangiare. [4] Et nella quarta si arriva ad un fiume di acqua dolce, il quale scorre sotto terra, et in alcuni luoghi vi sono certe caverne derotte et fosse pel scorrere del fiume, per le qual si vede passare, qual poi subito entra sotto terra; nondimeno si ha abondanza di acqua, presso la quale i viandanti, stracchi per l’asprezza del deserto precedente, recreandosi con le loro bestie si riposano. [5] Nell’ultime tre giornate trovasi come nelle tre precedenti, et nella fine si trova la città di Cobinam.
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[31] Cum vero disceditur a Chermam, quod durat .III. dietis, intratur quoddam desertum; in quibus locis non invenitur nisi parum acque, et illa salsa est et viridis velud herba prati, et ita amara quod nullus de ea bibere posset. [32] Et si quis biberet solummodo una‹m› gutam, flueret de subtus pluribus .X. vicibus. [33] Et homines transeuntes per illa deserta secum portant aquam; bestie vero violenter bibunt propter cogentem sitim, sed statim paciuntur fluxum corporis valde magnum. [34] Et in omnibus istis .III. dietis nulla habitatio invenitur, sed est desertum et siccitas; nec inveniuntur bestie, quia ad comedendum non habent.
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R I 17 ↩ | R I 18 | ↪ R I 19 |