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[0] Come da Cobinam si va per un deserto de otto giornate alla provincia di Timochaim nelle confine della Persia verso tramontana, et dell’Alboro del Sole, che si chiama l’Alboro Secco, et della forma de’ frutti di quello. Cap. 20.

[1] Partendosi da Cobinam si va per un deserto di otto giornate, nel qual è gran siccità, né vi sono frutti né arbori, et l’acqua è ancho amara, onde i viandanti portano seco le cose al vivere necessarie; nondimeno le bestie loro per la gran sete le fanno per forza bere di quell’acqua, imperoché meschiano farina con quell’acqua et bellamente le inducono a bere. [2] Et in capo delle otto giornate si trova una provincia nominata Timochaim, la quale è posta verso tramontana ne’ confini della Persia, nella quale sono molte città et castelli. [3] Vi è anchora una gran pianura nella qual vi è l’Albero del Sole, che si chiama per i christiani l’Albor Secco, la qualità et conditione del quale è questa: è uno arbore grande et grosso, le cui foglie da una parte son verdi, dall’altra bianche, il quale produce ricci simili a quelli delle castagne, ma niente è in quelli, et il suo legno è saldo et forte, di color giallo a modo di busso; et non vi è appresso arbore alcuno per spatio di cento miglia se non da una banda, dalla qual vi sono arbori quasi per dieci miglia, et dicono gli habitanti in quelle parti che quivi fu la battaglia tra Alessandro et Dario. [4] Le città et castelli abondano di tutte le belle et buone cose, perché quel paese è di aere non molto caldo né molto freddo, ma temperato. [5] La gente osserva la legge di Macometto; sono in quelle belle genti, et specialmente donne, le qual a mio giudicio sono le piú belle del mondo.

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[1] Cum diseditur a Cobina, itur per quoddam desertum .VIII. dietis, in quo magna sicitas est, nec fructus vel arbores ibi sunt. [2] ‹A›cqua etiam est amara. [3] Transeuntes secum portant que nesessaria sunt ad victum. [4] Tamen eorum bestias ex urgenti siti de aqua illa amara bibere cogunt: nam cum aqua farinam admiscent unde eas alliciunt ad bibendum. [5] In capite istarum .VIII. dietarum, invenitur quedam provincia nomine Tunochayn, que est versus tramontana‹m› in confinibus Persye, in qua quidem civitates multe sunt et castra. [6] Est in ea quedam planicies magna, in qua est Arbor Sola, quam christiani Arborem Sicam vocant, cuius qualitas et condicio est hec: arbor est magna valde et crossa, folia eius ex parte una sunt viridia et ex altera alba; que ducit dumos similes dumis castanearum, sed nichil in eis est, et lignum suum est forte et croceum ad modum busi. [7] Civitates et castra abundant in omnibus pulcris et bonis, quia patria bone complexionis est, videlicet non multum calida et non multum frigida, sed temperata. [8] Gens Macometi legem observant. [9] Sunt in ea pulcre gentes, et precipue mulieres.