[0] Della provincia di Vochan, dove si va ascendendo per tre giornate fino sopra un grandissimo monte, et dei montoni che son ivi; et come il fuogo che si fa in quella altezza non ha la forza che ha nel piano; et degli habitanti, che sono come selvatichi. Cap. 28.
[1] Partendosi dalla provincia di Balaxiam et camminando per greco et levante, si trovano sopra la ripa di uno fiume molti castelli et habitationi, che sono del fratello del re de Balaxiam; et passate tre giornate si entra in una provincia che si chiama Vochan, la qual tien per longhezza et larghezza tre giornate: et le genti di quella osservano la legge di Macometto, et hanno parlar da per sé; sono huomini di approbata vita et valenti nell’arme. [2] Il loro signore è un conte che è soggetto al signore di Balaxiam. [3] Hanno bestie et uccellatori di ogni maniera. [4] Et partendosi da questa contrata si va per tre giornate tra levante et greco sempre ascendendo per monti, et tanto si ascende che la sommità di quei monti si dice essere il piú alto luogo del mondo. [5] Et quando l’huomo è in quel luogo trova fra duoi monti un gran lago, dal qual per una pianura corre un bellissimo fiume: et in quella sono i migliori et i piú grassi pascoli che si possino trovare, dove in termine di dieci giorni le bestie (siano quanto si voglin magre) diventano grasse. [6] Ivi è grandissima moltitudine di animali salvatichi, et specialmente montoni grandissimi, che hanno le corna alla misura di sei palmi et almanco quattro o tre, delle qual li pastori fanno scodelle et vasi grandi dove mangiano, et con quelli serrano ancho i luoghi dove tengono le lor bestie; et gli fu detto che vi sono lupi infiniti che uccidono molti di quei becchi, et che si trova tanta moltitudine di corna et ossa, che di quelli atorno le vie si fanno gran monti per mostrar alli viandanti la strada |11r| che passano al tempo della neve. [7] Et si cammina per dodici giornate per questa pianura, la qual si chiama Pamer, et in tutto questo cammino non si trova alcuna habitatione, per il che bisogna che i viandanti portino seco le vettovaglie. [8] Ivi non appare sorte alcuna de uccelli, per l’altezza de’ monti, et gli fu affermato per miracolo che per l’asprezza del freddo il fuogo non è cosí chiaro come negli altri luoghi, né si può ben con quello cuocere cosa alcuna. [9] Poi che si ha cavalcato le dette dodici giornate, bisogna cavalcare circa giornate quaranta pur verso levante et greco, continuamente per monti, coste et valli, passando molti fiumi et luoghi deserti, ne’ quali non si trova habitatione né herba alcuna, ma bisogna che li viandanti portino seco da vivere: et questa contrada si chiama Beloro. [10] Nelle sommità di quei monti altissimi vi habitano huomini che sono idolatri et come salvatichi, quali non vivono di altro che di cacciagioni di bestie, si vestono de cuori et sono genti inique. |
[1] Cum vero disceditur de continentiis provincie Balaxian, inveniendo quam plura flumina magna et parva, et habitationes quam plures, intratur quamdam provintiam termini trium dietarum per omnes partes cuius. [2] Vohcan nomine appelatur. [3] Gentes eius legem Macometi observant et loquelam habent per se. [4] Homines probi sunt et valentes ad arma. [5] Cum vero ab ista contrata disceditur, per tres dietas itur inter levantem et grecum semper per montes, et tantum asenditur quod in sumitate illorum montium dicitur altior esse locus totius universi mundi. [6] Et cum homo est in illo loco, invenit inter duos montes planiciem quamdam, per quam quoddam flumen elabitur valde pulcrum. [7] Sunt in planicie illa pinguiora pascua que in mundo valeant reperiri, in quibus per decem dies pinguis efficitur queque bestia macilenta. [8] Ibi habundant silvestria multa, et specialiter arietes maximi. [9] Et illic sunt lupi infiniti, qui multos ex illis arietibus comedunt et occidunt. [10] Volatilia non sunt ibi propter loci altitudinem et frigus intensum. [11] Et noveritis quod propter frigoris intensitatem non ita clarus est ignis, nec illius coloris ut in aliis locis est. [12] Nec aliquid |14v| ibi decoqui bene potest. [13] Hic nula habitacio est per dietas .XL. inter levantem et grecum, continue per montes, costas et valles; et oportet transeuntes victualia secum ferre. [14] Contrata ista Belor appelatur. [15] Gentes manent in montibus altis quasi disperse. [16] Adorant ydolla et silvestres sunt. [17] De aliis no‹n› vivunt quam de venationibus bestiarum. [18] Vestiuntur coriis; et gentes sunt inique. |
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