[0] Della provincia di Peym, et delle pietre calcedonie et diaspri che si trovano in un fiume; et della consuetudine che hanno di maritarsi di novo ogni fiata che vogliono. Cap. 33.
[1] Peym è una provincia la cui lunghezza è di cinque giornate tra levante et greco, le cui genti sono macomettane et soggette al Gran Can. [2] Vi son molte città et castella, ma la piú nobile si chiama Peym; per quella discorre un fiume, nel qual si trovano molte pietre di calcedonii et diaspri. [3] Sono in questa provincia tutte le cose necessarie; ivi anchor nasce il bambagio. [4] Gli huomini vivono d’arti et di mercantie, et hanno questo brutto costume, che se la donna ha marito al qual accada andar ad altro luogo dove habbia a stare per venti giorni, la donna, secondo la loro consuetudine, subito può torre un altro marito, s’ella vuole; et gli huomini ovunque vadano similmente si maritano. [5] Et tutte le provincie sopradette, cioè Caschar, Cotam, Peym, fino alla città di Lop, sono comprese nelli termini della Gran Turchia. [6] Seguita della provincia Ciarcian. |
[1] Pem est quedam provincia. [2] Gentes ipsius Macometi legem observant et Magno Cani subie‹c›te sunt. [3] In ea multe sunt civitates et castra. [4] Per eam discurit quoddam flumen, in quo lapides inveniuntur multi qui calcedonii et dyaspi vocantur. [5] Habentur in provincia necessaria queque. [6] Oritur ibi bombatium. [7] Homines vivunt de artibus et mercimoniis. [8] Ipsi vero hunc modum observant: nam si mulier virum habeat, et ipsum virum contingat ad alium locum accedere ultra .XX. dies mansurum, mulier secundum eorum consuetudines statim alium virum accipere potest, si vult; et homines, quocumque vadant, similiter uxorantur. |
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