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[0] Dell’isola di Soccotera. Cap. 35.

[1] Partendosi da dette isole verso mezzodí, dopo cinquecento miglia si trova l’isola di Soccotera, la quale è molto grande et abondante del vivere. [2] Trovasi per gli habitanti alle rive di questa isola molto ambracano, che vien fuori del ventre delle balene, et per esser gran mercantia s’ingegnano d’andarle a prenderle, con alcuni ferri c’hanno le barbe che, ficcati nella balena, non si possono piú cavare, alli quali è attaccata una corda lunghissima con una bottesella che va sopra il mare, accioché, come la balena è morta, la sappino dove trovare, et la conducono al lido, dove li cavano fuori del ventre l’ambracano et della testa assai botte di olio. [3] Vanno tutti nudi, sí mascoli come femmine, solamente coperti davanti et da drieto, come fanno gli idolatri; et non hanno altre biave se non risi, delli quali vivono, et di carne et latte. [4] Sono christiani battezzati, et hanno uno arcivescovo, che è come signore, qual non è sottoposto al papa di Roma, ma ad un zatolia che dimora in la città di Baldach, che è quello che lo elegge, o vero, se quelli dell’isola lo fanno, lui il conferma. [5] Arrivano a quella isola molti corsali con la roba che hanno guadagnata, la quale questi habitatori comprano, però che dicono che la era d’idolatri et Sarraceni, et la possono tenire licitamente. [6] Vengono quivi tutte le navi che vogliono andare alla provincia di Adem, et di pesci et di ambracano (che ne hanno gran copia) si fanno di gran mercantie. [7] Lavorano qui anchora panni di bombaso di diverse sorti et in quantità, quali vengono levati per i mercatanti. [8] Sono gli habitanti di detta isola i maggiori incantatori et venefici che si possino trovare al mondo, anchor che ’l suo arcivescovo non glielo permetta, et che gli scommunichi et maledisca. [9] Pur non curano cosa alcuna, percioché, se una nave de’ corsali facesse danno ad alcuno di loro, constringono ch’ella non si possi partire se non satisfanno i danneggiati, conciosiacosaché, se ’l vento li fosse prospero et in puppa, loro fariano venire un altro vento che la ritorneria all’isola al suo dispetto. [10] Fanno il mare tranquillo, et quando vogliono fanno venir tempeste, fortune, et molte altre cose maravigliose che non accade a parlarne. [11] Ma diremo dell’isola di Magastar.