[0] Del modo che ’l Gran Can tien corte solenne et generale, et come siede a tavola con tutti i suoi baroni; et della credenza che è in mezzo della sala, con li vasi d’oro da bere et altri pieni di latte di cavalle et camelle, et cerimonie che si fanno quando beve. Cap. 10.
[1] Et quando il Gran Can tiene una corte solenne, gli huomini seggono con tal ordine: la tavola del signor è posta avanti la sua sedia molto alta, et siede dalla banda di tramontana, talmente che volta la faccia verso mezzodí; appo lui senta la sua moglie dalla banda sinistra, et a banda destra, alquanto piú basso, seggono i suoi figliuoli et nepoti et parenti, et altri che sono congiunti di sangue, cioè quelli che discendono dalla progenie imperiale. [2] Nondimeno *Cingis, primo figliuolo, senta alquanto piú alto degli altri figliuoli. [3] Et i capi di questi stanno quasi eguali alli piedi del Gran Can, et altri baroni et principi seggono ad altre tavole piú basse, et similmente è delle donne, imperoché tutte le mogli de’ figliuoli del Gran Can et parenti et nepoti seggono dalla banda sinistra piú a basso; et dipoi le mogli d’i baroni et soldati anchora piú basse, di modo che ciascheduna siede secondo il suo grado et dignità nel luogo a lui deputato et conveniente. [4] Et le tavole sono talmente ordinate che ’l Gran Can, sedendo nella sua sedia, può veder tutti. [5] Né crediate che tutti sentano a tavola, anzi la maggior parte d’i soldati et baroni mangia in sala sopra tapeti, perché non hano tavole; et fuor |26v| della sala sta gran moltitudine di huomini che vengono da diverse parti, con varii doni di cose strane et non solite a vedersi, et sonvi alcuni che hanno havuto qualche dominio et desiderano di rihaverlo, et questi sogliono sempre venire in tali giorni che ’l tien corte bandita o vero fa nozze. [6] Et nel mezzo della sala dove il signor senta a tavola è un bellissimo artificio grande et ricco, fatto a modo d’un scrigno quadro, et ciascuno quadro è di tre passa, sottilmente lavorato con bellissime scolture d’animali indorati, et nel mezzo è incavato et vi è un grande et precioso vaso a modo d’un pittaro, di tenuta d’una botte, nel quale vi è il vino; et in ciascheduno cantone di questo scrigno è posto un vaso di tenuta d’un bigoncio, in uno de’ quali è latte di cavalle et nell’altro di camelle, et cosí degl’altri, secondo che sono diverse maniere di bevande. [7] Et in detto scrigno stanno tutti i vasi del signore, co’ quali si porge da bere, et sonvi alcuni d’oro bellissimi, che si chiamano “vernique”, le quali sono di tanta capacità che ciascuna, piena di vino o vero d’altra bevanda, sarebbe a bastanza da bere per otto o dieci huomini; et a ogni due persone che seggono a tavola si pone una verniqua piena di vino con una “obba”, et le obbe sono fatte a modo di tazze d’oro che hanno il manico, con le quali cavano il vino dalla verniqua, et con quelle bevono, la qual cosa si fa cosí alle donne come alli huomini. [8] Et questo signor ha tanti vasi d’oro et d’argento et cosí pretiosi che non si potrebbe credere. [9] Item sono deputati alcuni baroni, i quali hanno a disporre alli luoghi suoi debiti et convenevoli i forastieri che sopravengono, che non sanno i costumi della corte: et questi baroni vanno continuamente per la sala qua et là, ricercando da quelli che seggono a tavola se cosa alcuna vi manca, et se alcuni vi sono che vogliano vino o latte o carni o altro, gliene fanno subito portar dalli servitori. [10] A tutte le porte della sala, o vero di qualunque luogo dove sia il signore, stanno duoi grandi huomini a guisa di giganti, uno da una parte l’altro dall’altra, con un bastone in mano: et questo perché a nessuno è lecito toccare la soglia della porta, ma bisogna che distenda il piede oltre, et se per aventura la tocca i detti guardiani li tolgono le vesti, et per rihaverle bisogna che le riscuotino; et se non li tolgono le vesti, li danno tante botte quante li sono deputate. [11] Ma se sono forestieri che non sappino il bando, vi son deputati alcuni baroni, che gli introducono et ammoniscono del bando: et questo si fa perché se si toccha la soglia si ha per cattivo augurio. [12] Nel’uscire veramente dalla sala, perché alcuni sono aggravati dal bere né potrebbono per modo alcuno guardarsi, non si ricerca tal bando. [13] Et quelli che fanno la credenza al Gran Can et che gli ministrano il mangiare et bere sono molti, et tutti hanno fasciati il naso et la bocca con bellissimi veli o vero fazzoletti di seda et d’oro, a questo effetto, acciò che il loro fiato non respiri sopra i cibi et sopra il vino del Gran Can. [14] Et sempre, quando il signor vuol bere, subito che ’l donzello glielo appresenta si tira adietro per tre passa et inginocchiasi, et tutti i baroni et altre genti s’inginocchiano, et tutte le sorti d’instrumenti che ivi sono in grandissima quantità cominciano a sonare fin che lui beve, et quando ha bevuto cessano gl’instrumenti et le genti si levano; et sempre quando beve se gli fa questo honore et riverenza. [15] Delle vivande non si dice, perché ciascuno deve credere che vi siano in grandissima abondanza; et non è alcun barone che seco non meni la sua moglie, et mangiano con l’altre donne. [16] Et quando hanno mangiato et sono levate le tavole, vengono in sala molte genti, et tra l’altre gran moltitudine di buffoni et sonatori di diversi isturmenti et molte maniere di sperimentatori, et tutti fanno gran solazzi et feste avanti il Gran Can, laonde tutti si rallegrano et consolansi. [17] Et quando tutto questo si è fatto, le genti si partono et ciascuno se ne torna a casa sua. |
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