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[0] Della festa grande che si fa per tutto il dominio del Gran Can alli ventiotto di settembre, ch’è il giorno della sua natività, et come egli veste ben ventimila huomini. Cap. 11.

[1] Tutti li Tartari et quelli che sono subditi del Gran Can fanno festa il giorno della natività di esso signore, qual nacque alli ventiotto della luna del mese di settembre; et in quel giorno si fa la maggior festa che si faccia in tutto l’anno, eccetto il primo giorno del suo anno, nel qual si fa un’altra festa, come di sotto si dirà. [2] Nel giorno adunque della sua natività, il Gran Can si veste un nobil drappo d’oro, et ben circa ventimila baroni et soldati si vestono d’un colore et d’una maniera simile a quella del Gran Can: non che siano drappi di tanto prezzo, ma sono d’un medesimo color d’oro et di seda, et insieme con la veste a tutti vien data una cintura di camoscia lavorata a fila d’oro et d’argento molto sottilmente, et un paro |27r| di calze, et ne sono alcune delle vesti che hanno pietre preciose et perle per la valuta piú che di mille bisanti d’oro, come sono quelle delli baroni che per fideltà sono prossimi al signor, et si chiamano “quiecitari”; et queste tali veste sono deputate solamente in feste tredeci solenni, le quali fanno i Tartari con gran solennità secondo tredeci lune dell’anno, di maniera che, come sono vestiti et adornati sí riccamente, parono tutti re. [3] Et quando il signore si veste alcuna vesta, questi baroni similmente si vestono d’una del medesimo colore, ma quelle del signore sono di maggior valuta et piú preciosamente ornate; et dette vesti d’i baroni di continuo sono apparecchiate: non che se ne facciano ogni anno, anzi durano dieci anni, et piú et manco. [4] Et di qui si comprende la grande eccellenza del Gran Can, conciosiacosaché in tutto ’l mondo non si troverà principe alcuno che possi far tante cose quanto egli fa. [5] In questo giorno della natività del detto signore tutti i Tartari del mondo et tutte le provincie et regni a lui sottoposti li mandano grandissimi doni, secondo che è l’usanza et l’ordine, et vengono assaissimi huomini con presenti, che pretendono impetrare gratia di qualche dominio: et il gran signore ordina alli dodici baroni sopra di ciò deputati che diano dominio et reggimento a questi tali huomini, secondo che a loro si conviene. [6] Et in questo giorno tutti i christiani, idolatri et Sarraceni et tutte le sorti di genti pregano grandemente i loro iddii et idoli che salvino et custodiscono il loro signore, et a lui concedino lunga vita, sanità et allegrezza. [7] Tale et tanta è l’allegrezza in quel giorno della natività del signore. [8] Hor, lasciando questa, diremo d’una altra festa che si fa in capo dell’anno, chiamata la festa bianca.