[0] Di Thaigin castello. Cap. 31.
[1] Partendosi da Pianfu, andando verso ponente, si trova un grande et bel castello nominato Thaigin, qual dicesi haver edificato anticamente un re chiamato Dor. [2] In questo castello è un bellissimo et spatioso palazzo, nel quale è una sala grande dove sono dipinti tutti i re famosi che furono anticamente in quelle parti, il che è bellissima cosa da vedere. [3] Et di questo re nominato Dor diremo una cosa nuova che gl’intravenne. [4] Era costui potente et gran signore, et mentre stava nella terra non erano al servitio della persona sua altri che bellissime giovanette, delle quali teneva in corte gran moltitudine. [5] Quando egli andava a spasso per il castello sopra una carretta, le donzelle la menavano (e conducevasi leggiermente, per esser picciola), et facevano tutte le cose ch’erano a commodo et in piacere del detto re. [6] Et dimostrava egli la potentia sua nel suo governo, et si portava molto nobilmente et giustamente. [7] Era quel castello fortissimo oltra modo, et come referiscono le genti di quelle contrade, questo re Dor era sottoposto ad Umcan, ch’è quel che di sopra habbiam detto chiamarsi Prete Gianni, et per la sua arroganza et alterezza se ribellò a quello. [8] La qual cosa intesa da Umcan, non potendo andarli contra né offenderlo, per esser in luogo fortissimo, si doleva grandemente. [9] Dapoi certo tempo sette cavallieri suoi vassalli l’andorono a trovar, dicendoli che li bastava l’animo di condurli vivo il re Dor; ‹a’› qualli promise grandissime ricchezze. [10] Costoro partiti andarono a trovar il re Dor, fingendo di venir di lontani paesi, et alli servizii suoi si acconciorono, dove cosí bene et diligentemente lo servivano che ’l re Dor gli amava et havea carissimi, et voleva sempre che quando gl’andava alla caccia li fossero appresso. [11] Questi cavallieri un giorno, essendo fuori il re et havendo passato un fiume, et lassata il resto della compagnia dall’altra banda, vedendosi soli in luogo opportuno a fare il suo disegno, cavate fuori le spade furono intorno al re Dor et per forza lo condussero alla volta di Umcan, che alcun d’i suoi non lo poté mai aiutar. [12] Dove giunto, per ordine di quello, vestito di panni vili, fu posto al governo dell’armento del signor, per volerlo dispregiar et abbassar; et quivi stette in gran miseria per duoi anni, con grandissima guardia, che ’l non poteva fuggire. [13] Alla fine Umcan il fece condurre alla sua presenza, tutto pieno di paura et timore, pensando che lo volesse far morire; ma Umcan, fattali un’aspra et terribil ammonitione che mai piú per superbia et arroganza non volesse levarsi dalla obedienza sua, et li perdonò et fece vestirlo di vestimenti regali, et con honorevole compagnia lo mandò al suo regno; qual da indi innanzi fu sempre obediente et amico ad Umcan. [14] Et questo è quanto mi fu referito di questo re Dor. |
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