[0] De’ confini che sono nel Cataio et Mangi. Cap. 35.
[1] Partendosi di questo palazzo di Mangalú, si cammina tre giornate per ponente, trovandosi di continuo molte città et castella, nelle quali gli habitanti vivono di mercantie et d’arti, et hanno seda abondantemente. [2] Et in capo di tre giornate si trova una regione piena di gran monti et valli, che sono nella provincia di Cunchin, et sono quelli monti et valli piene di genti, che adorano gl’idoli et lavorano la terra. [3] Vivono di cacciagioni, perché ivi sono molti boschi et molte bestie salvatiche, cioè leoni, orsi, lupi cervieri, daini, caprioli, cervi et molti altri animali, delli quali conseguiscono grande utilità. [4] Et questa region si estende per venti giornate, camminando sempre per monti, valli et boschi, et trovando di continuo città, nelle quali commodamente alloggiano i viandanti. [5] Et poi che s’è cavalcato le dette giornate verso ponente, trovasi una provincia nominata Achbaluch Mangi, che vuol dire “città bianca de’ confini di Mangi”, la qual è piana et tutta populatissima, et le genti vivono di mercantie et arti. [6] Et quivi nasce zenzero in gran quantità, il qual si porta per tutta la provincia del Cataio, con grande utilità de’ mercatanti; vi è formento, riso et altre biade in abondanza et per buon mercato. [7] Et questa pianura dura due giornate, con infinite habitationi; et in capo di due giornate si trovano gran monti et valli et molti boschi, et camminasi ben venti giornate per ponente trovando il tutto habitato. [8] Adorano gl’idoli, et vivono di frutti delle lor terre et di cacciagioni di bestie salvatiche. [9] Ivi son molti leoni, orsi, lupi cervieri, daini, caprioli, et evvi gran quantità di bestie che producono il muschio. |
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