[0] Delle conditioni della gran provincia di Caraian, et de Iaci, città principale. Cap. 39.
[1] Dapoi che s’è passato il fiume predetto, si entra nella provincia detta Caraian, cosí grande et larga che quella è partita in sette regni, et è verso ponente. [2] Le genti adorano gl’idoli et sono sotto il dominio del Gran Can: ma suo figliuolo, nominato Centemur, è constituto re di detta provincia, il qual è gran riccho et potente, et mantiene la sua terra con molta giustitia, perché egli è ornato di molta sapientia et integrità. [3] Et partendosi dal sopradetto fiume si cammina verso ponente per cinque giornate, et trovasi tutto habitato et castelli assai. [4] Vivono di bestie et de frutti della terra; qui si trovano i migliori cavalli che naschino in quelle parti. [5] Hanno linguaggio per sé, il quale non si può facilmente comprendere. [6] A capo delle cinque giornate si trova la città maestra, capo del regno, nominata Iaci, che è grandissima et nobile. [7] Sono in quella molti mercatanti et artefici et molte sorti di genti: sonvi idolatri et christiani, nestorini et Sarraceni et macomettani, ma i principali sono quelli che adorano gl’idoli. [8] Et è la terra fertile in produr riso et formento; ma quelle genti non mangiano pane di formento, perché è malsano, ma il riso, del quale ne fanno vino con specie, che è chiaro et bianco et molto delettevole a bere. [9] Spendono per moneta porcellane bianche, le quali si trovano al mare, et ne pongono anche al collo per ornamento: et ottanta porcellane vagliono un sazzo d’argento, il quale è di valuta di duoi grossi venetiani, et otto sazzi di buon argento vagliono un sazzo d’oro perfetto. [10] Hanno anchora pozzi salsi de’ quali fanno sale, il qual usano tutti gli habitanti: et di questo sale il re ne conseguisce grande en|35v|trata et profitto. [11] Le genti di questa provincia non reputano esserli fatta ingiuria se uno tocca la sua moglie carnalmente, pur che sia con volontà di quella. [12] Vi è anchora un lago, che circuisce circa cento miglia, nel quale si piglia gran quantità di buoni pesci di ogni maniera, et sono pesci molto grandi. [13] In questo paese mangiano carni crude di galline, montoni, buoi et buffali, in questo modo, che le tagliano molto minutamente, et le mettono prima in sale, in un sapore fatto di diverse sorti di lor specie: et questi sono gentilhuomini; ma li poveri le mettono cosí minute in salsa di aglio, et le mangiano come facciam noi le cotte.
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