[0] Della provincia di Bangala. Cap. 45.
[1] La provincia di Bangala è posta nei confini dell’India verso mezzodí, la qual, al tempo che messer Marco Polo stava alla corte, il Gran Can la sottomesse al suo imperio: et stette l’hoste suo gran tempo all’assedio di quella, per esser potente il paese et il re, come di sopra si ha inteso. [2] Ha lingua da per sé; quelle genti adorano gl’idoli, et hanno maestri che tengono schuole et insegnano le idolatrie et incanti, et questa dottrina è molto universale a tutti i signori et baroni di quella regione. [3] Hanno buoi di grandezza quasi come elefanti, ma non sono cosí grossi. [4] Vivono di carne, latte et risi, delli quali ne hanno abondanza; il paese produce assai bambaso, et fanno molte mercantie. [5] Qui nasce molto spigo, galanga, zenzero, zucchero et di molte altre speciarie, et molti Indiani vengono a comprar di quelle, et ancho di eunuchi schiavi, che ne hanno in gran quantità, perché quanti in guerra si prendono per quelle genti subito sono castrati, et tutti i signori et baroni ne vogliono di continuo haver alla custodia delle lor donne: et perciò i mercatanti gli vengono a comprar, per portarli a vendere in diverse regioni con grandissimo guadagno. [6] Dura questa provincia trenta giornate, in capo delle quali, andando verso levante, si trova una provincia detta Cangigú. |
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