[0] Della città di Tingui et Cingui. Cap. 59.
[1] Partendosi dalla detta città et cavalcando per una giornata, sempre si trova casali et terre lavorate, et dapoi una città detta Tingui, la quale non è molto grande, ma abondante di tutti i beni necessarii al vivere humano. [2] Sono idolatri et sottoposti al Gran Can, et spendono moneta di carta; sono mercatanti, et hanno gran copia di navilii, animali assai et uccelli. [3] La qual città tende verso sirocco, et dalla sinistra parte verso levante, per tre giornate alla lunga, si trova il mare Oceano: et in tutto quel spatio vi sono molte saline, et fassi gran copia di sale. [4] Poi si trova una gran città detta Cingui, la quale è nobile et grande, et di questa città si cava grandissima quantità di sale, et fornisce tutte le provincie vicine, et il Gran Can ne cava grandissima utilità et tributo, che a pena si potria credere. [5] Adorano gl’idoli, hanno moneta di carta, et sono sotto il dominio del Gran Can. |
[1] ‹P›artendossi dala dita citade chavalchandossi per una çornada senpre se trova chaxalli e lavoraxon assai. [2] Et dapo’ se trova una cità chiamata Tingui, la qualle nonn è molto gran citade ma abondante de tuti beni. [3] E ssono idolatri et sottoposti al Gran Chan et spendeno della moneta soa di charta; et sono homeni marchadanti. [4] Àno gra‹n›de navillii. [5] Àno animalli assai e chaçaxon de animalli salvaçi et oxelaxon, la qual citade tende versso sirocho. [6] Et dala sinistra parte, verso levante, per .III. giornate alla longa, se trova il mar Oceano et dal mar Ociano per fino alla terra si se fa salle in gran quantità. [7] E in quel chamin si se trova una gran citade che se chiama Cingui la qual è nobelle e gran citade. [8] E ffase lie tanto sale che ne fornisse tuta la provincia, della qualle el segnor Gran Can ne traçe tanta utillità che è cossa mirabelle.
[13] Gentes cuius adorant ydola, pecuniam habent de cartis et sunt sub dominio Magni Can. |
R II 58 ↩ | R II 59 | ↪ R II 60 |