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[0] Della città di Singui, et del grandissimo fiume detto Quian. Cap. 63.

[1] Come si parte dalla città di Saianfu et si va da oltre quindeci miglia verso sirocco, si trova la città di Singui, la quale non è molto grande, ma molto buona per le mercantie. [2] Ha grandissima quantità di navi, per esser fabricata appresso il maggior fiume che sia in tutto il mondo, nominato Quian, qual è di larghezza in alcuni luoghi dieci miglia, in altri otto et sei, et per longhezza, fino dove mette capo nel mare Oceano, sono da cento et piú giornate. [3] In detto fiume entrano infiniti altri fiumi che discorrono d’altre regioni, tutti navigabili, che ’l fa esser cosí grosso, et sopra quello infinite città et castella: et sono oltra dugento città et provincie sedeci che participano sopra di quello, per il quale corrono tante mercantie di ogni sorte che è quasi incredibile a chi non l’havesse vedute. [4] Ma, havendo sí lungo corso, dove riceve (come habbiamo detto) tanto numero di fiumi navigabili, non è maraviglia se la mercantia che per quello corre da ogni banda di tante città è innumerabile et di gran ricchezza, et la maggior che sia è il sale, qual navigandosi per quello et per gli altri fiumi, forniscono et le città che vi sono sopra, et quelle che sono fra terra. [5] Messer Marco vidde una volta che fu a questa città di Singui da cinquemila navi, et nondimeno le altre città che sono appresso detto fiume ne hanno in maggior numero. [6] Tutte dette navi sono coperte, et hanno un arbore con una vela, et il cargo che porta la nave per la maggior parte è di quattromila cantari, et fino a dodici che alcune ne portano, intendendo il cantaro al modo di Venetia. [7] Non usano corde di canevo se non per l’arbore della nave, per la vela, ma hanno canne lunghe da quindeci passa, come habbiamo detto di sopra, le quali sfendono da un capo all’altro in molti pezzi sottili, et poi le piegano insieme et fanno di quelle tortizze lunghe trecento passa, non meno forti che le tortizze di canevo, tanto sono con gran diligenza fatte. [8] Con queste in luogo di alzana si tirano su per il fiume le navi, et ciascuna ha dieci o dodici cavalli per far questo effetto di tirarle all’incontro dell’acqua, et ancho a seconda. [9] Sono sopra questo fiume, in molti luoghi, colline et monticelli sassosi, sopra i quali sono edificati monasterii di idoli et altre stantie, et di continuo si trovano villaggi et luoghi habitati.