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[0] Della provincia di Tanguth et della città di Sachion, et dei costumi quando nasce loro un figliuolo, et del modo come abbrucciano li corpi d’i morti. Cap. 36.

[1] Quando s’è cavalcato queste trenta giornate pel deserto, si trova una città detta Sachion, la quale è del Gran Can, et la provincia si chiama Tanguth. [2] Et adorano gl’idoli, et vi sono Turchi et alcuni pochi christiani nestorini et ancho Saraceni, ma quelli che adorano gli idoli hanno linguaggio da per sé. [3] La città è tra levante et greco. [4] Non sono genti che vivano di mercantie, ma delle biade et frutti che raccogliono delle lor terre. [5] Oltre di ciò hanno molti monasterii et abbatie, che sono piene de idoli di diverse maniere, alli quali sacrificano et honorano con grandissima riverenza. [6] Et come nasce loro un figliuolo maschio, lo raccomandano ad alcun di detti idoli, ad honor del qual nutriscono un montone in casa quell’anno, in capo del quale, quando vien la festa del detto idolo, lo conducono avanti di quello insieme con il figliuolo: dove sacrificano il montone, et cotte le carni gliele lassano per tanto spatio fino che compino le sue orationi, nelle quali pregano gli idoli che conservino il suo figliuolo in sanità, et dicono che essi idoli fra questo spatio hanno succiato tutta la sustantia o vero sapore delle carni. [7] Fatto questo portano quelle carni a casa, et congregati i parenti et amici con grande allegrezza et riverenza le mangiano, et salvano tutte le ossa in alcuni belli vasi; et li sacerdoti degl’idoli hanno il capo, li piedi, l’interiori et la pelle et qualche parte della lor carne. [8] Similmente questi idolatri nella lor morte osservano questo costume, che quando manca alcun di loro che sia di condition che gli vogliono abbrucciar il corpo, li parenti mandano a chiamare gli astrologhi et li dicono l’anno, il giorno et l’hora che ’l morto nacque; quali, poi che hanno veduto sotto che constellation, pianeta et segno l’era nato, dicono in tal giorno el die’ esser abbrucciato. [9] Et se allhora quel pianeta non regna, fanno retener il corpo tal volta una settimana morto et ancho sei mesi avanti che l’abbruccino, aspettando che ’l pianeta gli sia propitio et non contrario, né mai gli abbrucciarebbono fino che gli astrologhi non dicono: «Hora è il tempo». [10] Di sorte che, bisognando tenerlo in casa longamente, per schiffar la puzza fanno far una cassa di tavole grosse un palmo, molto ben congionte et depinte, dove posto il corpo con molte gomme odorifere, canfora et altre speciarie, gli stroppano le congiunture con pezze et calcina, coprendola di panni di seta. [11] Et in questo tempo che la tengono in casa, ogni giorno gli fanno preparar la tavola con pan, vino et altre vivande, lassandogliela per tanto spatio quanto uno potria mangiare commodamente, perché dicono che ’l spirito, che è ivi presente, si satia dell’odore di quelle vivande. [12] Alcune fiate detti astrologhi dicon alli parenti che ’l non è buon che ’l corpo sia portato per |11v| la porta maestra, perché trovano cause delle stelle o altra cosa che gli è in opposito alla detta porta, et lo fanno portar fuori per un’altra parte della casa, et alle volte fanno rompere i muri li quali guardano a dirittura verso il pianeta che gli è secondo et prospero, et per quella apritura fanno portar fuori il corpo: et se fosse fatto altramente, dicono che gli spirti d’i morti offenderebbono quelli di casa et gli farian danno. [13] Et se accade che ad alcuno di casa gli intravengha qualche male o disgratia o vero muora, subito gli astrologhi dicono che ’l spirito del morto ha fatto questo per non esser stà portato fuori essendo in essaltation il pianeta sotto il qual nacque, o vero che gli era contrario, o vero che non è stà per quella debita parte della casa che si dovea. [14] Et dovendosi abbrucciar fuori della città, li fanno fare per le strade dove l’ha da passar alcune casette de legname con il suo portico, coperte di seta; et quando vi gionge il corpo lo mettono in quelle, ponendoli avanti pan, vino, carne et altre vivande, et cosí fanno fin che giongono al luogo determinato, havendo per opinione che ’l spirito del morto si restauri alquanto et pigli vigore, dovendo esser presente a veder abbrucciare il corpo. [15] Usano ancho un’altra cerimonia, che pigliano molte carte fatte di scorzi de arbori, et sopra quelle dipingono huomini, donne, cavalli, camelli, danari et veste, et quelle abbrucciano insieme col corpo, perché dicono che nell’altro mondo l’haverà servitori, cavalli et tutte le altre cose che son state depinte sopra le carte. [16] Et a tutto questo officio vi sono presenti tutti li stormenti della città, di continuo sonando. [17] Havendo detto di questa, dicasi delle altre città che sono verso maestro, presso al capo del deserto.