SOLDAN

R I 1 31; R I 14 10 (soldano); R III 39 8 (soldano); R III 39 10 (soldano); R III 39 11 (soldano); R III 39 12 (soldano); R III 40 1; R III 40 5; R III 40 6; R III 41 1; R III 41 12; R III 42 2.

soldan, soudan, sodan F; soldanus L; soldanus P; soldan, soldano V; soldan VA; soldan VB; soldanus Z.

BIBLIOGRAFIA – Du Cange s.v. «sultanus»; Pelliot 1959-1973, p. 52 n. 35; Renouard 1952, p. 257; Yule, Burnell 2013, p. 488.

Soldano, variante grafico-fonetica di sultano, deriva dall’arabo sulṭān (< sulṭah, “autorità”, “potere”), titolo usato nel mondo arabo, medievale e moderno, per indicare il principe a capo di una monarchia. Scrive Orderico Vitale (m. 1142), nella sua Historia Ecclesiastica, che «Soldanus dicitur quasi solus dominus, quia cunctis præest Orientis Principibus» (Renouard 1952, p. 257).

Come osservato da Pelliot, l’arabismo è capillarmente diffuso in tutto l’Occidente medievale: «The form soldan for sultān is common in the Middle Ages, and accounts for the title «Soudan» then given in French to the sultans of Egypt».

Yule afferma che in arabo il termine ha come significato originario quello astratto di «dominion» (così anche in ebraico, nella forma sholtan, ad es. in Daniele, 7 6), mentre il senso concreto, «Prince Monarch», appunto, appare solo nel periodo post-classico (Yule, Burnell 2013, p. 488), atto ad indicare il titolo di alcuni regnanti che reclamano una piena sovranità senza tuttavia proclamarsi califfi (sulla distinzione, non sempre evidente, tra i due termini, vd. califa). Sembra quindi che il sultano abbia un’autorità politica e non religiosa, al contrario del califfo.

Non è accertato chi sia stato il primo a fregiarsi di tale titolo, anche se Du Cange (s.v. «sultanus») suggerisce che si tratti di Toghrul Beg, che nel 1055 conquista Baghdad, lasciando al califfato una funzione solo simbolica.

Nel Milione ramusiano, il sostantivo soldan è usato quale titolo per indicare il soldano di Adem, il soldano di Babilonia Banhocdare e Asidin Soldano.

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