ZAITUM

R II 77 0; R II 77 3; R II 77 10; R III 2 10; R III 4 3; R III 4 6; R III 5 1; R III 6 1; R III 7 4.

Çaiton F; Çayron, Çayton L; Çaycem, Çayram, Çayren P; Zaiton, Zaitore, Ziargati, Zandon V; Zaito, Zaiton, Zaizen VA; Caiten, Cancoron, Caron, Çarito VB; Çaytum, Çayntum Z.

BIBLIOGRAFIA – Allaire 2000; Cardona 1975, p. 757; Ménard 2008, pp. 180-182; Montesano 2014, p. 939; Pelliot 1959-1973, pp. 583-597 n. 195; Schottenhammer 2000; Vogel 2013, pp. 64 nota 236,p. 416 nota 66.

La città portuale di Quanzhou 泉州 (nella provincia meridionale di Fujian: posta sull’estuario del Jin Jiang di fronte a Taiwan) era nota nelle fonti arabo-persiane come Zaytūn (< cin. Zitong – vd. la documentazione in Pelliot, e Vogel 2013, p. 416 nota 66): fu tra il IX e il XV secolo un prospero centro commerciale e industriale (un importante sito di produzione della porcellana – vd. Vogel 2013, p. 64 nota 236 –, che alla fine del Duecento contava quasi mezzo milione di abitanti) e un sito militare strategico (da lì salparono le spedizioni mongole contro il Giappone, 1281, e Giava, 1291); Ibn Baṭṭūṭāh nel 1346 lo definì «il più grande porto del mondo» (ed. Tresso 2006, p. 701). La pax mongolica favorì la presenza dei mercanti occidentali (Vogel 2013, pp. 73, 167, 394-398), attestata pure dai ritrovamenti archeologici (part. pietre tombali – vd. la bibl. in Allaire 2000): Z. è citata da tutte le relazioni odeporiche due-trecentesche. La sua importanza attirò pure l’evangelizzazione francescana (Giovanni di Montecorvino, vescovo dal 1319 al 1322, vi costruì una cattedrale, con l’aiuto finanziario della comunità mercantile occidentale – vd. Paolillo 2009, p. 79 con bibl.). La politica xenofoba Ming susseguente all’espulsione dei Mongoli dalla Cina (1368) chiuse definitivamente ogni possibilità alle relazioni con l’Occidente. Sulla vita commerciale della città nel basso Medioevo sono importanti gli studi in Schottenhammer (2000).

Non ha documentazione positiva l’ipotesi che «i viaggi lungo la via della seta marittima compiuti personalmente dal nostro [durante la sua permanenza in Cina] siano partiti tutti da Zaytun» (Montesano 2014, p. 939; ma da lì salparono i Polo nel febbraio 1291 per rientrare in Europa (vd. Ménard 2008, pp. 180-182, che convince Vogel 2013, pp. 82-84).

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